La banca centrale russa ha elaborato un nuovo piano normativo per le criptovalute che aprirebbe il mercato interno agli investitori retail insieme ai professionisti, sottolineando come le sanzioni occidentali abbiano costretto a ripensare la posizione un tempo ostile del paese verso gli asset digitali.
Secondo Bloomberg News, citando la Banca di Russia, gli investitori non qualificati sarebbero autorizzati ad acquistare le criptovalute più attivamente scambiate dopo aver superato un esame di conoscenza di base. Le transazioni annuali saranno limitate a 300.000 rubli (circa $3.800) attraverso un singolo intermediario.
Gli investitori qualificati, al contrario, non avrebbero limiti sugli acquisti della maggior parte delle criptovalute, esclusi i token anonimi, una volta completato un test di consapevolezza del rischio.
La banca centrale ha presentato il quadro normativo al governo, insieme alle proposte di emendamenti legislativi, con l'obiettivo di regolamentare il trading crypto entro il 1° luglio del prossimo anno. Sebbene i dettagli applicativi rimangano poco chiari, il piano rappresenta un'altra svolta significativa per un regolatore che un tempo cercava di eliminare completamente gli asset digitali.
Nel gennaio 2022, poche settimane prima che la Russia lanciasse l'invasione su larga scala dell'Ucraina, la Banca di Russia aveva chiesto il divieto assoluto di emissione e utilizzo di criptovalute, avvertendo che minacciavano la stabilità finanziaria e paragonandole a schemi piramidali.
Nonostante il tono più morbido, l'autorità di vigilanza ha sottolineato di rimanere cauta. "La Banca di Russia considera ancora le criptovalute come asset ad alto rischio", ha affermato, avvertendo
Se adottato, le transazioni crypto avverrebbero attraverso i canali autorizzati esistenti, inclusi exchange, broker e gestori fiduciari, con standard separati per custodi e piattaforme di trading. Ai residenti russi sarebbe anche consentito acquistare criptovalute all'estero e trasferirle tramite intermediari nazionali, soggetti a regole di divulgazione fiscale.
Il cambiamento si basa sui passi compiuti nel 2024, quando le autorità hanno allentato le restrizioni sull'uso delle crypto per le imprese. Anche senza una regolamentazione completa, individui e aziende russe hanno utilizzato sempre più asset digitali per pagamenti transfrontalieri, una tendenza accelerata dopo che le sanzioni hanno tagliato fuori molte grandi banche dal sistema finanziario globale nel 2022.
La Russia ha vietato l'uso di Bitcoin e altre criptovalute come moneta legale all'interno dei suoi confini, richiedendo che tutti i pagamenti nazionali siano condotti esclusivamente in rubli, secondo le dichiarazioni di politica governativa.


